Donne che hanno dato il loro contributo in campo filosofico. E ancora come i filosofi hanno inteso e argomentato la femminilità.
La filosofia, quando praticata con arte e impegno, è una conversazione tra punti di vista diversi in cui le ragioni a favore o contro ciascun punto di vista sono espresse, vagliate e discusse con l’obiettivo di mantenere e rafforzare i punti di vista più convincenti e raffinare le ragioni migliori a loro sostegno. Per far buona filosofia, ogni punto di vista dev’essere considerato e se ne esiste uno che rimane fuori dalla cerchia di quelli vagliati e discussi, diviene più impellente la necessità di esprimerlo e difenderlo. Fare filosofia delle donne è un modo per immettere nel dibattito contemporaneo nuovi punti di vista che non sono stati ancora espressi e affinati a pieno. Una filosofia delle donne è una filosofia in cui le donne parlano da protagoniste, è un discorso fatto da loro e che a loro appartiene; in essa le donne sono i soggetti del dialogo. E’ anche una filosofia sulle donne, che parla delle donne e degli argomenti che a loro interessano, in cui il mondo femminile diviene oggetto del discorso.
Nell’immaginario collettivo, nella cultura popolare, nel senso comune e nei miti, le donne vengono rappresentate spesso come esseri istintivi, passionali, sensuali, irrazionali, emotivi e illogici. Queste idee sulle donne e sulle loro capacità, sul loro ruolo sociale e sulla supposta natura, hanno esercitato un influsso straordinariamente potente sui modi in cui le donne sono state educate e sulle modalità con cui è stato loro permesso o proibito di essere pensatrici e artiste. Per un cambiamento autentico è necessario che si metta in atto un ripensamento profondo della disciplina stessa, chiedendosi se le metodologie usate finora siano accessibili a tutti e ugualmente fruibili e se, se non lo sono, essere disposti a sostituirle o modificarle. C’è bisogno di una filosofia delle donne, per la filosofia stessa, perchè essa necessita di rappresentare la più ampia varietà possibile di punti di vista e Ipazia è tra coloro che non hanno avuto finora voce nella filosofia tradizionale.