Essere e apparire sono i corrispondenti di reale e desiderato, ciò che siamo e ciò che vorremmo essere o ciò che vogliamo che gli altri pensino che noi siamo. Quasi tutti seguono, nel loro vivere, un mix di essere ed apparire, ognuno con le sue percentuali e modalità dell’uno e dell’altro elemento. E’ molto difficile tornare indietro in quanto, abituati a proporci per ciò che ci sembra più opportuno, o necessario, non ci siamo più dedicati a capire la nostra realtà, cioè come siamo realmente e tanto meno ci siamo adoperati per migliorarci sul serio, tutti presi dal migliorare quell’immagine che dovevamo “vendere” di noi. Nel mondo dell’apparire albergano sogni, desideri, e speranze, proiezioni affascinanti anche se talvolta ingannevoli, è il mondo dell’aspirazione e dell’idea che ogni uomo custodisce gelosamente in sè. Riprendere l’abitudine alla sostanza, ritrovare l’abito mentale di relazionarci con la realtà, con le persone reali e non con la loro immagine, è un percorso che può essere faticoso e non breve. A volte poi, l’impegno nei confronti dell’apparire è così grande che finiamo per credere anche noi di essere come vorremmo apparire, restiamo così noi stessi vittime della mistificazione. Riprendere il contatto con la realtà può diventare anche doloroso e ammettere che siamo tutt’altro da quello che avremmo desiderato può costare caro in termini psicologici, ma è un passaggio inevitabile se si vuole intraprendere la strada del risanamento.