Cosa raccontarti dei miei sogni:
agitazione rappresa alle onde increspanti,
paura nella schiuma che le sovrasta
e si congiunge alla battigia…
poi la tranquillità che non dimora in me da tempo.
Vorrei nelle intenzioni lasciarti andare,
allontanarti da me…
guardarti qui in questa dimensione temporale
osservarti come solo adesso potrei,
e ricostruire un immenso per noi
quasi alieno in questa vita.
Per te mi ritrovo a scrivere…
rileggo pensieri nebulosi e poco allegri
cercandone rimedio al fattibile.
Non è più il tempo per me di relegarmi al ruolo di dama oscura,
al tempo stesso, per idiosincrasia,
non ti sorrido.
Ed ecco il fruire la vita in me,
nonostante tutto il dolore profondo,
cui adesso posso dare nome.
Ora la nebbia inizia a dissiparsi,
e all’incedere del mio passo
corrisponde il tuo sgretolarti.
Anche se ne ho commentate solo un paio, le tue liriche sono tutte belle!
…di questa poi piace molto anche la foto, di chi è il quadro?
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