Spuntano ali di vetro
ai mie sogni
e tra alchimia e sortilegio
qui nel mio letto
perdutamente ti sento vicino…
La tua musica… un’indelebile carezza
che, spalancando porte
nell’immenso, sembra ferirmi
apre varchi in me…
forza ignota rimargina dolori
ogni nota, in un magico attimo
mi culla in luce, irradiante calore.
Affido i miei sospiri
a te angelo atro…
il rosso vivo che scalda il mio ventre.
Svengo pensando ad un’eclisse
del tuo sole nei miei occhi…
Tu, candida luce,
sfiora le mie tenebre…
fa che affiori l’alba alle mie acque
irrigando di sognole mie labbra.
Sì, ti amo di un destino muto,
schiavo d’una felicità d’autrice rosa.
In questo mondo, troppo grande per noi
fino a smarrirci
non servono spazi immensi,
né ricchezze, né ludsinghe
per amarti davvero.
Forse meglio librarci leggeri
nella luce dell’amore
come uccelli rapiti del bianco dell’aria,
avvolgerci nel tepore di una casa di pietre vive.
E sentirsi isole d’acqua
in simbiosi con le onde
nella perenne mobilità del mare,
simili a raggi liquidi in fuga
di diamanti iridescenti.
Ma il mondo tutt’intorno si fa stretto,
non se ne accorge il Cosmo,
non se ne accorge l’umanità distratta.
Tra stelle lucenti
proseguiamo negli itinerari millenari…
Noi amanti, pensanti
cristalli di mare in raggi di sole.
E ti sogno in sinfonie di corpo
e calmi respiri
in un sorriso inebriandomi all’orizzonte.
Sei immagine eterea del mio senso.