porre il sole ad intarsiate parole
arroventa l’aere
suono metallico si sgretola
al flusso oltre siepe
trasuda la tempesta
ove il tempo riposa
il segno quotidiano
si stempera fra viola e fauni
in tulle rosa tenui
mordi il casto ghiaccio
che muove teporosi astri
in acque brumose d’oceani inesporati
veloci galassie si inerpicano risucchiandomi
e mi ritrovo intinta di ardore
al vento della tua essenza
deflagrazione sorda al richiamo
dai dirupi ardenti
schiva tremo
arfana di ogni vibrazione siderale
sorvolo dune intime
in ascolto di perpetui istinti