“LA STRADA DELLA DONNA“, di M. Esther Harding
Libro basato sugli insegnamenti del dott. C. G. Jung, scritto dalla sua allieva Esther Harding. Tratta del compito tutto femminile di conoscere la propria natura, sostenendo come la conoscenza della natura umana, raggiunta con lo studio dell’inconscio, può applicarsi con notevoli vantaggi alla vita quotidiana. Offre suggerimenti pratici nell’affrontare i problemi morali e sociali dei nostri tempi con l’aiuto dei quali ogni individuo, che tenga alla verità, può ritrovarla più pienamente nella propria vita e costruirsi una più valida struttura interna. Propone la comprensione psicologica della natura umana come possibile equilibrio tra i due estremi, il materialismo e la fuga dal mondo. L’autrice sostiene che è con l’affrontare la realtà quotidiana della propria esistenza che si raggiunge una progressiva maturità e profondità di coscienza facendo sì che i bisogni egoistici e personali della donna cedano il posto a un fine più fondamentale e vengano sostituiti da un valore soprapersonale che è connesso con i principi più profondi di vita.
Il libro segue la donna nella varie vicissitudini della sua vita nell’ordine in cui essi si susseguono nella varie fasi del suo destino.
“…il mito della femminilità, velato dall’illusione dell’anima che l’uomo ha proiettato su di lei e che lei ha portato con sè senza lamentarsi per tutti gli anni della sua incoscienza, è svanito ed è sorta la vera donna, così come essa è in se stessa. Determinando così la sua personalità essa si è liberata dalla proiezione dell’anima dell’uomo; si è spogliata, per quanto le è stato possibile, da quell’aureola di fascino di cui l’uomo l’ha rivestita e ha osato rivelarsi nella sua debolezza e nella sua forza. L’illusione dell’uomo l’aveva dipinta con colori sovraumani tanto nei toni più splendidi quanto in quelli più cupi. A lui essa era apparsa divinamente attraente o diabolicamente repulsiva, così che quando essa si mostra nella sua vera luce, perde e guadagna insieme nel cambio….”
Un libro che di certo va letto con attenzione e impegno ma che può offrire una possibile chiave di lettura a comuni dinamiche comportamentali, senza tralasciare ovviamente una profonda e sincera analisi e critica di noi stesse.