Marilyn Monroe a 50 anni dalla sua morte

 

Era la domenica del 5 agosto 1962, quando Marilyn Monroe fu trovata morta nella sua camera da letto della casa di Brentwood, a Los Angeles, sdraiata sul letto con il telefono in mano.

Il sogno universale degli uomini, il modello da imitare delle donne, se ne era andato così, senza preavviso, a soli 36 anni.

Le autorità competenti dissero che la morte dell’attrice era avvenuta per overdose da barbiturici e per probabile suicidio.

Ma le circostanze in cui morì questa donna, che in mezzo secolo ha mantenuto intatto il fascino, non sono mai state completamente chiarite.

Per molti la famosa star fu vittima di una cospirazione, che forse faceva capo al suo presunto amante, John F. Kennedy, il presidente Usa, a sua volta mito di quei tempi.

Unica e irripetibile, familiare come le nostre memorie, nello stesso tempo complessa e lontana come una stella distante, Marilyn, dopo 50 anni, da quella fatidica notte di agosto, in cui morì, è sempre viva nella memoria collettiva e nell’immaginario maschile.

Ancora oggi ci si chiede in cosa consistesse il fascino di questa attrice, che andava al di là della sua bellezza.

Dopo aver ispirato centinaia di libri, che su di lei è stato scritto di tutto, l’alone di mistero che circondava la fragile e bionda attrice rimane ancora inspiegabile, come inspiegabile sono l’attrazione e l’amore.

Ora come allora, Marilyn continua ad essere imitata, anche se, di fronte a lei, qualsiasi interpretazione appare una brutta copia, povera e non degna dell’originale.