Considerazioni sul “Mare Nostrum”

In questa compagine temporale ove si scorgono all’orizzonte nubi tetre di tempesta e venti di guerra, ovunque si volga lo sguardo il solo dato lampante e riscontrabile denuncia la perdita radicale della compassione. L’altro, il diverso vive alla deriva in nome di un’ancestrale propagandistica perfezione urlata e ringhiante. Siamo umani, dovremmo rammentarlo …. animali pensanti capaci di elevarci quanto di dilaniarci a suon di parole sarebbe d’uopo una ri-considerazione del fattore umano in questo labirinto riflettendo circa l’opportunità e la spendibilità offerta dal Mare Nostrum che storicamente ci ha nutriti e ha consentito una molteplice lettura ai margini delle battigie, l’indiscusso sincretismo mediterraneo.
Lo specchio del Mediterraneo irrora il nostro patrimonio culturale scaturito dal confronto e incontro tra poliedriche ed eterogenee popolazioni rivierasche. La storia di Roma insegna ed è giusto richiamare alla memoria.
Mi auguro che la situazione di tensione internazionale cui assistiamo da alcuni giorni si stemperi e con il buon senso si risolva in dialogo fecondo, ridimensionando i toni e rinsaldando gli equilibri. Auspico inoltre un uso corretto politico del lessico ancorato alla mediazione:
Se solo ci si soffermasse a considerare cosa culturalmente esprima l’espressione “sentirsi a casa” … forse il fenomeno che si impone dinanzi ai nostri occhi sarebbe comprensibile e risolvibile, addirittura potrebbe arricchirci. Considerati gli interessi che muovono le attuali azioni e i giochi alle urla facili all’interno delle dinamiche, resta una sola domanda… qual’è il valore e la dignità dell’uomo oggi? Siamo liberi di guardare oltre etichetta ? Conosciamo il significato di “immigrato” e “rifugiato”?
Vi invito a riflette sulle parole di Roberto Saviano .
Grazie